Turismo responsabile e sostenibile in Madagascar
La presa di coscienza dei possibili problemi (ambientali, sociali ed economici) apportati dai flussi turistici in Madagascar è un fenomeno recente,
ma che ha già determinato una richiesta di turismo sostenibile.
Gli operatori turistici malgasci hanno comunque già da molto tempo dedicato parte dei proventi ad azioni sociali, quali aiuti alle scuole locali, il sostegno e la formazione del personale medico. Ma si tratta soprattutto di gesti di buona volontà, non integrati in un progetto complessivo.
Le autorità garanti della concorrenza e molti donatori hanno contribuito ad aumentare la consapevolezza e la necessità di promuovere un turismo sostenibile. Un esempio tra tutti è un progetto che ha visto l'adesione di una trentina di operatori nell'isola di profumi. La Carta "Nosy Be è impegnata a un turismo sostenibile", con il sostegno della Cooperazione allo Sviluppo tedesca (GIZ), è stata sottoscritta nel 2012 per implementare le migliori pratiche di equilibrio e di turismo "sostenibile" sull'isola nel nord-ovest del Madagascar.
A parte questi progetti che potrebbero influenzare decine di operatori ma in aree limitate, occorre notare i molti successi che hanno avuto un forte impatto tra la popolazione locale.
Anche il trasferimento della gestione di alcune strutture tende verso un vero e proprio "turismo di comunità" che è, in molti casi, di aiuto al reddito di decine di famiglie.
Senza essere esaustivo, ecco un elenco di "prodotti" in cui i turisti possono essere sicuri di viaggiare in uno spirito di solidarietà e di responsabilità: clicca qui per scaricare l'elenco dei parchi.