Chi siamo
La “Grande Isola”, il Madagascar , è la quarta isola più grande del mondo, lunga quasi 1600 Km, una terra selvaggia che si è separata dall’Africa a comiciare da circa centosessanta milioni di milioni di anni fa, fino a raggiungere l’auttuale posizione circa cento mioni di anni fa.
Queste vicende geologiche, hanno dato luogo, come in Australia, ad una linea evolutiva di piante ed animali assolutamente originale, singolare proprio nel senso che esistono solo qui, mentre sono scomparsi da milioni di anni sugli altri continenti.
Come viaggiatori ed operatori turistici ci siamo innamorati di quest’isola, quasi un sesto continente proprio per la sua diversità: in un mondo in cui tutto si sta omologando è sempre più difficile fare anche un viaggio “diverso”.
Per questo abbiamo costruito queste pagine informative, più come appassionati che come operatori turistici, cercando di far avvicinare i viaggiatori in punta di piedi e non come colonizzatori del terzo millennio.
Questo è possibile per le vie di comunicazione poco sviluppate e quindi luoghi difficili da raggiungere, ma anche per l’attenzione che negli ultimi anni si è dedicata ad un tipo di turismo più consapevole, e meno invasivo.
Un turismo più attento può aiutare moltissimo questo paese non solo ad uscire da un sottosviluppo che lo colloca fra i più poveri del mondo, ma anche a farlo in una direzione che abbia come priorità la conservazione degli ambienti naturali originari e, perché no il recupero di quanto è andato perso.
L’uomo è giunto su quest’isola solo da 2000 anni, ma l’arrivo degli europei risale solo a circa 5 secoli fa: la colonizzazione portoghese, inglese e quindi francese non riuscirono mai a sottomettere completamente l’isola a causa delle difficoltà delle comunicazioni, al clima ed alle malattie, fermandosi soprattutto sulle zone costiere. Purtroppo però all’inizio del XX secolo i colonizatori francesi imposero pesanti deforestazioni per dare spazio a coltivazioni intensive di riso ed altre coltivazioni, usando la devastante tecnica del taglia e brucia. I danni sono stati gravissimi ed in gran parte irreparabili, creando in molte zone una catastrofe ambientale di cui si vedono i risultati in molte zone.
Fortunatamente i Malgasci in realtà hanno una grande considerazione della natura, delle forze naturali, degli animli e delle piante, e molto lentamente si stanno impossessando di nuovo del loro territorio, anche se nuove potenze coloniali, ora soprattutto asiatiche, cercano di sfruttare le risorse naturali di questo paese.