Cosa mangiare
La cucina malgascia, che risente di numerose influenze, è abbastanza varia e saporita.
In Madagascar raccomandiamo una particolare attenzione all’acqua da bere: non utilizzare mai quella del rubinetto, soprattutto nelle località minori, né tantomeno quella che potrebbe esserVi offerta nei villaggi, ma solamente acqua minerale oppure preventivamente disinfettata sia per bere che per lavarsi i denti.
Consigliamo di prestare particolare attenzione alle essenziali norme igieniche, lavandosi le mani prima dei pasti ed evitando di assumere verdure crude e carni non cotte.
Il 75% della popolazione malgascia (circa 21 milioni) , vive in zone rurali e la grande maggioranza vive praticando un'agricoltura di sussistenza.
L'agricoltura e la vita quotidiana nei villaggi è una degli aspetti più interessanti di questa grande isola.
Impossibile parlarne senza parlare del riso, la principale coltivazione del paese: qui si riescono a produrre due raccolti di riso l’anno ( dicembre / gennaio e aprile). I paesaggi sono spesso impreziosite da un mosaico di piccoli appezzamenti di riso, che cambiano colore con le stagioni: i vari momenti della coltivazione e del trapianto offrono spesso immagini indimenticabili.
I malgasci hanno un rapporto speciale con questo cereale, un rapporto non solo di nutrimento ma anche culturale, ed ogni passaggio delle coltivazioni, dal trapianto alla raccolta origina riti e feste.
Onnipresente anche lo zebù. Se una volta c' erano più zebù che abitanti, oggi le proporzioni si sono invertite, anche se troviamo spesso grandi mandrie anche lungo le strade nazionali. Al di là della carne che fornisce, lo zebù è venerato e spesso associato ai riti di culto (sacrifici). Più che un capitale, lo zebù è il simbolo di tutti i valori. Gli zebù sono regolarmente associati con il lavoro sui campi. Spesso si vedono piccole mandrie guidate da giovanissimi pastori che calpestano il terreno per preparare il trapianto del riso.
Da questi elementi si genera la tradizione culinaria malgascia, che sì non è molto varia, ma crea piatti tradizionali originali e deliziosi.
Rammentiamo in primo luogo, il “romazava zebù”, vero piatto nazionale costituito da cubetti di carne di zebù serviti con riso e "brodo", che è appunto la traduzione della parola romazava: pomodori rossi, verdure a foglia verde che adornano il brodo di zebù e riso bianco,che compongono i colori della bandiera nazionale.
Altri piatti tradizionali sono Il "Henakisoa ravitoto sy" (carne di maiale con purè di foglie di manioca), il "Henakisoa amalona sy" (carne di maiale mescolato con anguilla), anche se invece in molte zone, il maile è considerato addirittura tabù.
I pasti sono spesso accompagnati dal "ranovola" (l'acqua di cottura del riso bruciacchiato): per il suo colore è chiamato scherzosamente anche “whisky malgache”.
Ottimi ristoranti si possono trovare in tutto il pese, e si può dire che le delizie gastronomiche sono ormai parte delle gioie di un viaggio in Madagascar. Nei migliori ristoranti la cucina francese viene ben armonizzata alle qualità delle materie prime locali.
Pochi sanno sposare ricette tradizionali francesi e gustosi prodotti locali Madagascar.
Gli amanti del pesce e dei frutti di mare, possono poi trovare prodotti freschissimi ovunque sulla costa.